lunedì 27 novembre 2006

Connessioni Leggendarie

Tra la metà e la fine degli anni Novanta, la rete si fa portatrice di grandi promesse di emancipazione e di una carica utopica che attraversa la società e l'economia. Mano a mano che internet cessa di essere patrimonio esclusivo degli ingegneri e della ristretta cerchia di informatici che ne avevano disegnato l'infrastruttura tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta, essa si apre progressivamente a nuovi usi sociali e a nuovi modi di intenderne la cittadinanza.

La parabola della Net.Art, l'ultima avanguardia artistica del Novecento e la prima del nuovo millennio, si consuma in meno di una decade, tra l'esplosione del Web, il boom e il crollo della New Economy. Protagonista ne è una nuova genìa di artisti che combina le tecniche di spaesamento e di comunicazione-guerriglia proprie delle avanguardie storiche con un uso spregiudicato e innovativo della comunicazione molti-a-molti e di internet.

Anche se gli artisti della rete non condividono un'estetica o un programma politico comune, nel complesso la cooperazione e la messa in rete (networking) di diverse conoscenze e competenze favorisce una rapida contaminazione degli approcci e delle modalità comunicative.

Alla ricerca formale sulle nuove possibilità espressive ed estetiche offerte dalla rete si affiancano le grandi possibilità di azione collettiva messe a disposizione dal mezzo. I due piani si sovrappongono in modo più o meno esplicito entrando talvolta in collisione con interessi economici precisi, e alimentano la produzione di storie copartecipate e collettive che vengono a loro volta amplificate e tramandate dal circo dei media.

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